CHI È FEDE

Chi è Fede

Già dalla tua nascita avremmo dovuto capire che ragazzo splendido, solare, pieno di energia saresti diventato. Nemmeno il tempo di entrare in sala parto ed eccoti lì, pronto a vivere ogni momento a mille!!! Avevi da poco compiuto un anno che già parlavi perché dovevi avere risposte alle infinite domande che la tua mente elaborava. La tua voce l’hai continuata ad usare per manifestare sempre la tua opinione in difesa degli altri, per spronare gli amici, compagni di squadra che avevano un momento di sconforto.
Quando entravi in una stanza si percepiva subito la tua energia, il tuo non aver mai terra ferma sotto i piedi, il tuo essere sempre un passo avanti agli altri. Immerso nel tuo modo di cavi, telefoni, computer, creazione di oggetti di ogni tipo davi sfogo alla tua immensa creatività … che non sempre chi ti stava intorno capiva.
Il tuo amore verso il mare, il gommone che volevi sempre guidare al massimo della velocità, il tuo amore per i viaggi per soddisfare la tua voglia di conoscenza, la miriade di idee per la testa, la passione che mettevi in ogni tuo progetto… ERI ENERGIA PURA, VIVA, LUMINOSA.

E vogliamo parlare della tua dolcezza infinita? Della tua gentilezza? Della tua sensibilità? Ti ricordi…. non potevi ascoltare “quel mazzolin di fiori” perché non accettavi l’idea che il suo amato non tornasse da lei, oppure non riuscivi a guardare il cartone “Toy story 3” perché l’orso veniva abbandonato…
Quando qualcuno litigava, ogni tua cellula manifestava un senso di disagio, di tristezza, incominciavi a muoverti, ad agitarti e cercavi di mediare, di sdrammatizzare la situazione.

Però è anche giusto ricordare il tuo essere cocciuto, testardo…ti ricordi? Quando combinavi qualche guaio negavi sempre l’evidenza, avevi sempre ragione anche se non era vero, e convincevi tutti per sfinimento.
E il tuo disordine…ma solo ora ci rendiamo conto che non lo era, tu non avevi tempo da perdere per queste sciocchezze perché dovevi mettere in atto i tuoi mille progetti.
I dispetti coccolosi ai tuoi cani e gatti che ora non sono più gli stessi…nessuno è più lo stesso di prima…
Era un piacere passare del tempo con te, ci facevi stare bene..
Nella tua vita avrai fatto e detto cose che noi non sapremo mai, ma a noi è bastato quel poco che abbiamo vissuto di te per amarti e rimpiangerti fin quando vivremo.
Niente ti fermava, niente ti faceva paura (forse solo i ragni) e questa tua qualità ci deve accompagnare insieme al tuo ricordo, deve spronarci a togliere ogni barriera tra noi e il nostro futuro perché dobbiamo vivere a mille per te e con te.

Viaggi

“Fede riempiti gli occhi e fotografa con la mente tutto quello che vedi”
Aveva tanti luoghi del cuore primo su tutti la sua amata isola di Lošinj in Croazia dove, con il suo gommone, trascorreva parte delle vacanze estive, Londra la città dello zio Ale diventata poi la sua città, conosceva ogni museo, ogni angolo anche i più periferici e alternativi sapeva dove si poteva mangiare il migliore Bagel in città.
Voleva completare il giro delle “SEI NAZIONI”, Francia, Scozia, Inghilterra, Irlanda…rimaneva il Galles, ma avrebbe visitato anche quello.
Ha corso sul Brooklyn Bridge, visto una partita allo yankee Stadium mangiando patatine, è salito sulle montagne russe a Coney Island e ammirato i quadri del MoMa.
Ha fatto il bagno con le tartarughe a Santo Domingo e con i pesci pagliaccio in mar Rosso.
Ha bevuto la sua prima birra sotto l’orologio di Praga e viaggiato in camper per i Paesi Bassi.
Ha corso con Olivia e Baloo sulle spiagge di San Sebastian.
Ha girato Parigi in monopattino e mangiato tapas a Madrid.
E’ andato in trasferta a Barcellona con i giocatori della squadra seniores.
Ha visitato il castello di Amleto in Danimarca e dopo un lungo ponte sospeso sul mare ha passeggiato in Svezia.
Ha fotografato i “Twelve Apostles ” dopo aver percorso la Great ocean road” a Melbourne e sognato di tornare per fare surf ad Apollo Beach.
Ha aspettano il rientro dei pinguini al tramonto sul molo di St. Kilda e fatto selfie con i canguri.
Ha conosciuto veri Maori a Hokitika e giocato a rugby con gli Hurricanes a Wellington.
Ha guardato il mondo dalla Skytower di Aukland
Ha riso e giocato con i suoi amici nel mare di Creta e in quello di Rodi.
Ha esplorato scavi archeologici ad Atene.
Ha scalato le Dune du Pilat e costruito castelli di sabbia a La Rochelle.
Ha spinto il suo passeggino sulle sabbie vulcaniche di Tenerife e mangiato pretzel in Germania.
Ha percorso la Dobbiaco-Lienz in Bicicletta e sciato in Alto Adige…
Ha visto posti, ma soprattutto ha conosciuto persone che gli sono rimaste nel cuore e alle quali lui ha lasciato un pezzetto di sè.

Fede e il Rugby

Una passione nata da piccolissimo, a quattro anni era già sul campo con bambini più grandi, era il primo 2006 della generazione del Rugby Rovato, allegro felice e distratto quanto basta… se c’era il vento rincorreva fili d’erba e quando si ricordava prendeva la palla e giocava.
Piano piano è diventata una passione, sempre più coinvolto e motivato, univa i viaggi ad allenamenti, ha fatto camp a Onore e Cevo, camp Mauro Bergamasco, camp a Wellington (Train Hard e lui ci metteva tutta la passione) e forse lì è nata la vera passione per la nuova Zelanda. Il primo giorno lo abbiamo accompagnato, un po’ insicuri potesse inserirsi da “straniero” che parlava un inglese precario, invece dopo 3 minuti ci ha fatto cenno di andarcene, aveva da fare con i suoi nuovi amici e non ci voleva in mezzo ai piedi… … e la sera arrivato a casa ci ha detto: “Sapete una cosa? Qui i bambini sono diversi, si aiutano tutti!!!” e da questa situazione che lui ha sempre voluto aiutare gli altri.
Piano piano è cresciuto, diventato capitano in under 14 e sempre più appassionato, tanto da far interrompere un viaggio a Creta a tutta la famiglia per arrivare a fare il “Memorial Dadati” con la selezione regionale under 17, era dura incastrare viaggi e impegni sportivi!
Poi gli stadi… Montpellier, Racing, La Rochelle,Tolosa, Olimpico a Roma, Murrayfield ad Edimburgo, Aviva stadium a Dublino, Stade de France a Parigi, Aukland, Wellinghton, Barcellona, da piccolo dormiva durante le partite e poi ha iniziato a godersi i match e fare 1000 domande al minuto… Poi gli allenamenti con le altre squadre quando seguiva papà Porro con la Partenope a Napoli, Imperia in Liguria, Parabiago a Milano, Crema, Brescia e una mattina del gennaio 2023 con il suo amico Giorgio è finito a fare il difensore in un lavoro con la serie A… sempre timido, ma con la gioia negli occhi.
Ecco forse quando si parla di rugby si può parlare di pura gioia, passione… ci teneva molto si impegnava e voleva arrivare al suo massimo livello, lottando più che poteva e anche in questa occasione voleva godersi il viaggio per arrivare dove riusciva accettando sconfitte o difficoltà, ma non perdendo mai la gioia e la dedizione.

Dicono di Lui Amici e Compagni

Felicità: una sensazione unica che ci trasmetteva il suo sorriso, la sua voce e i suoi occhi. Felicità era la parola che urlava il nome di Federico. Quando entrava in classe si sentiva a suo agio e faceva sentire tutti allegri. Se qualcuno si trovava in difficoltà era sempre disposto ad ascoltare ed aiutare con grande leggerezza e buonumore.
Era una persona molto solare, affettuosa ed altruista, ma combinava anche tanti guai e noi lo perdonavamo sempre.
Parlava con tutti, persino con gli studenti che erano appena arrivati.
Era bravo a scuola anche se si distraeva continuamente al telefono, che puntualmente cambiava ogni settimana.
Nelle nostre menti è rimasto inciso un particolare ricordo di Federico; un momento felice, in un posto felice immersi in un’atmosfera felice.
Eravamo nel laboratorio linguistico, durante l’ora di francese, con le cuffie insonorizzate e i microfoni che simulavamo il volo Ryanair in partenza per il nostro futuro. Quante risate e quanti sorrisi ci regalava in pochi istanti.
Per ricordarlo abbiamo disegnato sul suo banco un sole, ed abbiamo messo un piccolo unicorno che ci ricorda tanto Federico, perché ha le gambe lunghe come lui.
Tu ce lo dicevi sempre, ma in fondo noi lo sapevamo: eri davvero biondo naturale!