Destinatari diretti di progetto e problemi

Il progetto pilota si rivolge a bambini con disturbo dello spettro autistico e disturbi comportamentali che presentano difficoltà relazionali, comunicative e di adattamento alle situazioni più semplici.
Ciò che accomuna generalmente i disturbi del neurosviluppo è il deficit nella comunicazione e nell’interazione sociale nei diversi contesti. Le difficoltà possono sorgere dal non sapere regolare la propria condotta sulla base dei feedback contestuali e del comportamento verbale e non verbale dell’interlocutore. Una delle conseguenze è l’incapacità di non riuscire a mantenere una relazione significativa con soggetti estranei al nucleo famigliare su lungo periodo.

In particolare il progetto pilota coinvolgerà:

  • 4 bambini/e della scuola primaria, con sufficienti capacità imitative e di recepimento delle indicazioni dell’adulto e autonomi a livello motorio, che non presentano comportamenti problema gravi e che parteciperanno ad attività di rugby
  • 4 bambini/e che frequentano il secondo o il terzo anno della scuola dell’infanzia, che presentano assenza di fobie relative all’acqua, assenza di comportamenti problema legati al vestiario necessario alle attività sportive in piscina (cuffia, ciabatte e accappatoio..)

Nella selezione dei destinatari dirette oltre alle caratteristiche sopra descritte verranno prese in considerazione: età, diagnosi, sedentarietà sportiva in corso (stanno o non stanno già seguendo corso di sport: verrà data priorità a chi non sta praticando alcuna attività), tipologia di interventi in atto, ISEE famigliare, impegno/disponibilità dei genitori a portare i bambini presso la struttura sportiva.

Il progetto pilota qui proposto prevede un budget limitato che permetterà di realizzare le attività su un numero limitato di bambini con l’obiettivo poi in futuro di ampliare la strategia progettuale a un numero maggiore di utenti, da coinvolgere in una gamma più ampia di attività sportive e socializzanti e aumentare quindi l’impatto sui comportamenti, sulle capacità e sulla vita dei minori coinvolti.
Destinatari indiretti di progetto e problemi Il progetto porterà benefici anche alle famiglie dei minori con disturbo dello spettro autistico e disturbi comportamentali che si vedono costrette a limitare i propri legami interpersonali e le uscite
sociali e investono molto tempo e denaro in servizi specialistici, che offrono ai bambini poche, se non nulle, possibilità di allenarsi alla socializzazione e allo stesso tempo offrono di sviluppare e monitorare una progettualità sul singolo individuo.

Località dove si svolge il progetto

* Brescia per le attività rugby
* Rovato e Romano di Lombardia per le attività in piscina (per permettere alle famiglie che abitano nelle aree a cavallo tra le due province di raggiungere facilmente la struttura delle attività)

Descrizione degli obiettivi
Per quanto riguarda i bambini con disturbo dello spettro autistico e disturbi comportamentali, il progetto mira a aumentare le loro capacità ad inserirsi in un ambiente sociale e orientare la propria condotta in base alle situazioni di contesto. Il pensiero che guida il progetto è che avere difficoltà in qualcosa non significa necessariamente non volere quel qualcosa. Non possiamo limitarci ad insegnare una serie di regole che i bambini dovrebbero seguire una volta inseriti in un ambiente di vita. È essenziale ricreare le condizioni necessarie ad apprendere i comportamenti che uno specifico ambiente richiede: quei comportamenti renderanno possibili interazioni sociali significative e gratificanti.
Il presente progetto pilota mira a offrire e stabilizzare nei minori la possibilità di spendere le competenze sociali in possesso, che per definizione dipendono strettamente dal contesto, sono frutto di apprendimento e non sono innante. Le abilità sociali sono tutti quei comportamenti che fanno sì che si possa vivere bene con gli altri. Un comportamento sociale adeguato è essenziale per il benessere individuale perché influenza positivamente il modo in cui ci percepiamo e in cui siamo percepiti dagli alti.
Per supportare i minori gli operatori impegnati nel progetto porranno attenzione a:
* Alterazione della percezione sensoriale: implica sofferenza e disagio in presenza di un eccesso di stimoli visivi e uditivi e conseguente difficoltà ad elaborare più informazioni contemporaneamente
* Attenzione congiunta: consente di attirare l’attenzione altrui su un oggetto/evento di interesse comune
* Competenze imitative: consentono di apprendere attraverso l’osservazione di un modello come regolare la propria condotta nei diversi contesi
* Turnazione: attesa, stare in fila composta e turnazione non verbale sono competenze basilari della
conversazione, ma anche della partecipazione a giochi più o meno complessi

Aderenza alle regole di gruppo
* Autoregolazione: l’abilità di regolare il proprio comportamento in base al contesto, accettando cambiamenti inattesi
* Linguaggio sociale non verbale e verbale.
Tenendo conto delle specificità di ogni bambino/a, gli obiettivi saranno calati sui bisogni e sulle competenze della persona.

Il progetto mira quindi a rafforzare nei bambini/e le capacità di:
* Accettare cambiamenti nella propria routine e nel proprio contesto di vita
* Orientare la propria condotta in base a situazioni e contesto
* Comunicare in modo funzionale con persone non-caregivers
* Apprendere nuove modalità di interazione e gioco
* Generalizzare le abilità apprese in un contesto non noto
* Mantenere e sviluppare nuove routine legate alle proprie autonomie.